Il potere nella scuola. Ovvero: chi decide cosa e perché?

di Elena Esposito Il confronto sulla parola-chiave potere ha stimolato nel gruppo approfondimenti da diversi punti di vista, che per semplificare, si possono raggruppare in due ampi aspetti:a) il potere istituzionale, determinato dalle leggi, che affidano alle persone, che lavorano o utilizzano la scuola (…funzionari, dirigenti, insegnanti, ATA, genitori, alunni…), la possibilità di decidere o meno nei vari ambiti. Si tratta di una fetta di potere, questa, sulla quale le possibilità di cambiamento sono spesso difficili e piuttosto lontane da noi.b) il potere sotterraneo, determinato dalle relazioni che si vivono all’interno della scuola, e che viene di solito riconosciuto e tramandato per consuetudine, finché non si modificano le relazioni tra le persone. Si mescola questo aspetto anche con l’ambito della relazione didattica.Questa riflessione si sofferma sul primo punto, sottolineando, però, il fatto che gli aspetti normativi hanno una ricaduta enorme sulle relazioni, che si costruiscono tra le persone, e che quindi i due aspetti sono fortemente intrecciati.Lavorando come insegnante elementare, naturalmente riporto in queste pagine situazioni e termini calibrati su tale ordine di scuola – che comunque, nella maggior parte dei casi, probabilmente ricalcano le situazioni degli altri ordini – apportando le modifiche necessarie. Rispetto, dunque, al potere istituzionale, è indispensabile riuscire a…

Democrazia nella scuola: potere e relazione?

di Valentina Fulginiti L’intento di questa relazione è analizzare la componente del potere all’interno delle relazioni scolastiche. La categoria potere può essere letta nel senso più istituzionale, intendendo per il controllo che dall’alto viene posto sull’istituzione scolastica, sotto forma di finanziamento, di normative e di controlli.

Prefazione – La scuola: prove di resistenza
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Pubblicato in Quaderno CespBologna n. 1: La scuola: prove di resistenza. Settembre 2002 Atti del seminario di auto-aggiornamento tenuto il 16 maggio 2002 presso l’ITIS Belluzzi di Bologna. A cura di Gruppo Scuola del Bologna Social Forum e CESP – Centro Studi per la Scuola Pubblica, Bologna L’intento di questa relazione è analizzare la componente del potere all’interno delle relazioni scolastiche. La categoria potere può essere letta nel senso più istituzionale, intendendo per il controllo che dall’alto viene posto sull’istituzione scolastica, sotto forma di finanziamento, di normative e di controlli. Ma esiste anche una componente più larvata di potere, che si estrinseca nelle relazione tra persone (e le persone, almeno per il momento, sono al centro del rapporto educativo). È di quest’ultimo aspetto che intendiamo occuparci. Attraverso la scuola non si assimilano solo nozioni e contenuti, ma soprattutto si impara a imitare una struttura. Le indicazioni subito assimilate sono quelle di comportamento: non è un caso che l’istruzione sia sempre stata considerata una forma di educazione attraverso cui far assimilare modelli comportamentali: da questo punto di vista, la presenza di una relazione intesa come scambio tra persone o come imposizione di gerarchia ha una ricaduta fondamentale. Qualsiasi insegnamento può configurarsi come una forma di potere, poiché…

La didattica modulare nella scuola dell’autonomia

di Luca Castrignanò Il presente saggio, inedito, è stato preparato nel 2000, quando era ancora al governo il Centrosinistra, come sviluppo della relazione omonima per il convegno nazionale Autonomia scolastica, 12-13 maggio 2000 organizzato da Cesp-Cobas (Atti in Cesp-Cobas, Scuola-azienda e istruzione-merce, Viterbo, Massari ed., 2000). Viene qui proposto nella versione originale senza ulteriori rielaborazioni. (La redazione)