A scuola nel Ventennio tra direttori caporali e maestri marmittoni

LIBRI: G. GABRIELLI, D. MONTINO, LA SCUOLA FASCISTA, CESP- OMBRE CORTE, PP. 200, EURO 18 Recensione di Marcella Bacigalupi sul “Manifesto”, 6/11/2009 Il revisionismo va di moda, complice una cultura laica e illuminista che sembra aver abbandonato il campo, più attenta a gestire quel po’ di potere accademico che si muove nelle università che a confermare una leadership che per definizione dovrebbe appartenerle. Nella confusione ideologica dove qualunque affermazione vive il suo momento elevato al rango di teoria è facile giocare al revisionismo: basta rovesciare. Gianni Rodari con le favole al rovescio faceva divertire: Biancaneve bastona sulla testa/ i nani della foresta,/la Bella addormentata non si addormenta,/ il Principe sposa la brutta sorellastra,/ la matrigna tutta contenta,/ e la povera Cenerentola,/ resta zitella e fa/ la guardia alla pentola. Ma se il gioco favolistico invita al sorriso intelligente, l’esercizio politico costringe al pianto una storia stupidamente violentata. La patente ignoranza non frena chi dà aria a tutte le ubbie e può, nella cacofonia generale, gridare che Garibaldi era un losco avventuriero, Pio IX un santo e l’unità italiana una iattura. Solo Hitler, poveretto, rischia di non essere revisionato: non è che non ci abbiano provato, ma a farlo passare per uomo mite…