Gli anni Settanta sono stati un decennio caratterizzato da un intenso dibattito sulla forma e sul ruolo della scuola pubblica. In quegli anni sono state varate leggi innovative e si sono manifestate proficue rivoluzioni didattiche. Gran parte delle innovazioni sono state prodotte dal basso, in centinaia di “officine” scolastiche dove insegnanti, bambine e bambini, studenti, comitati di genitori e di quartiere prendevano nelle loro mani le tradizioni della vita scolastica e le riplasmavano secondo le nuove sensibilità emerse dalla società civile.
Tutto il periodo ha visto un continuo e intenso scambio di stimoli e di condizionamenti positivi e reciproci tra la società e la scuola, entrambe in trasformazione. Si rafforzava l’idea di una ragione sociale della scuola pubblica. La scuola divenne così oggetto di investimenti emancipativi da parte dei ceti sociali popolari alla ricerca di eguaglianza, protagonismo, diritti. Sulla scuola si riversarono energie e sguardi utopici finalizzati ad una trasformazione democratica e ad un inveramento di giustizia sociale.
Questo intenso crogiolo ha plasmato la scuola degli anni successivi, anche se, una volta caduto lo stimolo proveniente dalla società, tutto si è nuovamente irrigidito. Così, mentre le nuove politiche di intervento – dagli anni Ottanta – ratificavano la generalizzazione del modello, nella scuola reale iniziava l’erosione dall’interno degli elementi più vitali.
Oggi che l’attacco, nel primo decennio del nuovo secolo, si è fatto diretto, distruttivo e carico di un’esplicita ideologia di restaurazione, risulta ancor più preziosa l’azione di raccolta, documentazione, verità e dibattito sulla scuola di quegli anni. Non per riproporne pedissequamente le pratiche, ma per fare tesoro e raccoglierne gli elementi profondi: l’opposizione ad una scuola come strumento di selezione sociale, la spinta verso una didattica collegata ai bisogni e alle aspirazioni dei giovani e delle giovani, l’impegno per l’elaborazione di un sapere critico collegato alle caratteristiche della nostra società.
Nasce da questo ragionamento la scelta di aprire il Centro di Documentazione sulla Scuola negli anni ’70. Un primo gruppo di materiali, offerti da insegnanti e famiglie, è stato raccolto attraverso una rete di conoscenze e il passaparola. Oggi abbiamo deciso di fare un passo in più, di dare ufficialità e solidità all’archivio, organizzando una rete di documentazione e di dibattito riferiti alle tematiche cruciali di quegli anni. Nella speranza che la lotta sociale per la difesa della scuola pubblica riceva aiuto anche da questo Centro di documentazione e dal lavoro che abbiamo intenzione di svolgere, tra memoria e storia.
volantino stampabile di presentazione
Gli inizi: resoconto della prima riunione
Contatti:
Referenti: Giovanni Briguglio, Margherita Valentini, Gianluca Gabrielli
Info: Cesp Bologna – Via San Carlo, 42 – cespbo@gmail.com —
Consultazione materiali su appuntamento. Catalogo archivio
Pdf dell’intervento di Maria Luisa Tornesello in occasione della presentazione dell’Archivio (2015)
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