La scuola: prove di resistenza – Quaderno CespBologna n. 1 – Settembre 2002

Le parole chiave della vecchia e della nuova scuola: potere, relazione, valutazione, modularità

Atti del seminario di auto-aggiornamento del 16 maggio 2002 a cura del Gruppo Scuola del Bologna Social Forum e del Cesp-Bo


Indice del Quaderno:

Potere e relazione

Valutazione e modularità

Gli autori dei testi:

  • Luca Castrignanò insegna Materie letterarie nella scuola media Gandino di Bologna.
  • Elena Esposito insegna nella scuola elementare di Savigno.Valentina Fulginiti studia Lettere a Bologna, già studentessa al liceo classico Minghetti di Bologna.
  • Gianluca Gabrielli insegna nella scuola elementare Fortuzzi di Bologna.
  • Paola Morando insegna Storia dell’arte nell’Istituto tecnico Sirani di Bologna.
  • Alessandro Palmi insegna Chimica nell’Itis Belluzzi di Bologna.
  • Alvin Palmi studia Scienze motorie a Bologna, già studente al liceo scientifico Copernico di Bologna.

Prefazione

Il presente Quaderno è frutto di una riflessione maturata nella primavera del 2002 nell’ambito degli incontri e delle discussioni del Gruppo di lavoro sulla Scuola e la Formazione del Bologna Social Forum. Si è trattato di un percorso di una decina di appuntamenti preparatori che sono sfociati, nel maggio scorso, in una giornata di autoaggiornamento tenutasi all’ITIS Belluzzi e rivolta ai lavoratori della scuola e agli studenti.

I temi affrontati rappresentano, a giudizio degli autori, alcune delle questioni fondamentali che si agitano all’interno della scuola reale in questi ultimi anni e che investono tutti coloro che, nella scuola, vivono e lavorano, imparano e modificano il proprio essere sociale. La scuola è cioè intesa come comunità educativa allargata ed infatti il gruppo di lavoro non era limitato agli insegnanti ma ha coinvolto anche studenti e personale Ata, lavoratori precari e di ruolo, lavoratori della scuola e semplici cittadini interessati ad approfondire i destini dell’istituzione scolastica. Tra gli stessi estensori dei testi trovate insegnanti e studenti.

La riflessione che viene tessuta a partire dalle quattro parole chiave affonda le radici negli anni Novanta. Non è quindi un caso che tra le relazioni ci siano testi messi a punto ex-novo per questa occasione e altri recuperati da ricerche prodotte negli anni passati (per il convegno nazionale Cesp del 2000 e per quello regionale del 2001 sull’autonomia). Le questioni chiamate in causa infatti non nascono dal recente avvento al governo del centrodestra anche se da esso ricevono una particolare torsione applicativa; si tratta al contrario di tendenze che si dispiegano da tempo, alcune per effetto delle politiche scolastiche dei governi precedenti, altre come sclerotizzate modalità di funzionamento delle relazioni nell’istituzione scolastica che si vanno replicando con inerzia o modificando impercettibilmente a contatto con i tentativi di riorganizzazione messi in campo negli ultimi anni.

L’esempio del potere è particolarmente illuminante: accanto alle articolazioni attive nel lungo periodo – legate al particolare funzionamento della burocrazia e della relazione nella scuola – emerge la deflagrante novità delle riforme degli ultimi anni, dal preside manager all’autonomia scolastica, che tanto hanno mutato la fisionomia dell’istituzione.

Un altro convitato di pietra che affiora in ogni testo è rappresentato dal ruolo degli organismi sovranazionali nella ridefinizione della struttura della scuola pubblica. Queste istituzioni dettano sempre più automaticamente ai governi le linee di intervento sull’istruzione funzionali al mercato e ai tagli delle risorse: tale dimensione emerge più volte nelle relazioni e ci auspichiamo possa divenire oggetto specifico di riflessioni e approfondimenti futuri del Cesp.

Poiché gran parte dei testi raccolti devono la loro fisionomia anche alle discussioni collettive, non si tratta di materiali “conclusi” ma di “messe a punto temporanee” al fine di allargare il dibattito e di aggiornarlo nel corso del tempo. E’ evidente quindi che ogni contributo, critica e stimolo proveniente da lettori che, nel nostro caso, sono spesso anche potenziali relatori, sarà gradito e potrà in futuro essere occasione per riprendere il percorso di discussione e analisi.

La redazione dei Quaderni CESP

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