Memorie smarrite: Lumumba, chi era costui?

di Mario Zamponi A 42 anni dalla sua morte forse non molti si ricordano di Patrice Lumumba,il leader nazionalista del Congo, assassinato il 17 gennaio 1961, pochi mesi dopo l’indipendenza del suo paese avvenuta il 30 giugno 1960. Perché ricordarsi di Lumumba nel giorno della memoria? Perché la memoria dei tragici avvenimenti che sconvolsero il Congo in quegli anni non è soltanto ripensare alle vicende di un paese che, ancora oggi, ci appare lontano e ignoto, ma significa ripercorrere una pagina buia della storia internazionale, una pagina difficile di quella decolonizzazione che aveva acceso tante speranze di riscatto per i popoli colonizzati e aveva fatto pensare alla costruzione di una fase nuova della storia dell’umanità. Al tempo stesso il martirio di Lumumba è anche l’emblema di come tante aspettative siano andate ben presto fallite, della grande disillusione che il post colonialismo ha portato in Africa. Ripensare a questa vicenda, ripercorrendo le orme dell’artista zairese (congolese) Tshibumba che con i suoi quadri racconta la storia vissuta del suo paese, ci consentirebbe di ridiscutere del nostro ruolo di colonizzatori, di ripensare al colonialismo, in particolare a quello italiano mandato frettolosamente in soffitta. Un colonialismo che per gli africani rappresentò la perdita della…

Tra storia e memoria: l’esperienza sudafricana della commissione per la verità e la riconcilazione

di Cristiana Fiamingo1 Nel marzo 2002, la Commissione sudafricana per la Verità e la Riconciliazione – Truth and reconciliation commission (TRC) – ha chiuso i battenti, con ritardo rispetto all’urgenza con la quale il Governo di Unità Nazionale (GNU, in carica fino alle elezioni del ‘99) aveva valutata l’opportunità di un breve e incisivo procedimento risolutivo delle gravi ipoteche sull’identità nazionale. Attraverso un laboratorio pubblico di memoria collettiva, si è tentato di realizzare un processo culturale per la rinascita morale del Sudafrica in una cultura etica pubblica, volta al totale smantellamento d’una vita sociale dominata dall’apartheid, incardinata sul pregiudizio e su quelle formule di propaganda che ne hanno a lungo nascosto le vere cause ed i devastanti effetti, superando ogni distinzione nel nome del processo di risanamento nazionale. Già il 29 ottobre 1998, l’Arcivescovo Desmond Tutu, Presidente della TRC, consegnava nelle mani dell’allora Presidente sudafricano Nelson Mandela i cinque volumi del rapporto finale, quale strumento utile a riconciliare e costruire la nazione. Sin dalla Costituzione del 1993, si mirava ad uno strumento che facesse da “ponte” in una società profondamente divisa, in un costante stato di conflittualità, di sofferenze inespresse con un futuro all’insegna del riconoscimento di diritti umani e democrazia, nello…