Generi plurali

Generi plurali

Sguardi sulla scuola che vogliamo

Corso nazionale online di formazione e aggiornamento per il personale scolastico

mercoledì 5 maggio 2021 ore 8.15 – 13.30 

in modalità videoconferenza, il link per il collegamento sarà reso disponibile pochi giorni prima del convegno.
per iscriversi al convegno clicca qui oppure scrivi a cespbo@gmail.com

link all’evento FBvideo del convegno

locandina del convegno


Convegno Nazionale di Formazione

Il CESP è Ente Accreditato/Qualificato per la formazione del personale della scuola (D. M. 25/07/06 prot.869). Ricordiamo che si ha diritto all’ESONERO DAL SERVIZIO PER IL PERSONALE ISPETTIVO, DIRIGENTE, DOCENTE E ATA con diritto alla sostituzione in base all’art.64 comma 4-5- 6- 7 CCNL2006/2009 – CIRC. MIUR PROT. 406 DEL 21/02/06). Fai richiesta alla segreteria del tuo istituto, puoi usare anche il modulo allegato qua.

Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione.


PROGRAMMA:

  • Valentina Millozzi Presentazione del libro Che genere di scuola? e della guida Classe Arcobaleno
  • Lidia Cirillo Avventure e disavventure del genere

Educare al genere, lavorare per fare spazio al genere nell’istruzione e nella cultura sono progetti giusti e affascinanti. Ma siamo sicure di sapere che cosa sia con precisione il genere? Da anni nel femminismo e nel movimento delle sessualità fuori norma si svolge un’arroventata discussione che ha come oggetto proprio il significato del concetto di genere e perfino se sia il caso o meno di continuare a utilizzare il termine. La discussione ha un aspetto accademico con il ricorso alla filosofia, alla psicoanalisi o all’antipsicoanalisi e alla storia ma ha implicazioni politiche immediate. Sono proprio queste implicazioni a rendere particolarmente acceso il dibattito, di cui un esempio è lo scontro sulla legge Zan. La relazione si propone di chiarire in maniera semplice gli aspetti teorici e politici della polemica.

  • Massimo Prearo, La lotta contro “la teoria del gender” e i nuovi movimenti cattolici

Tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo, i nuovi movimenti cattolici o neocattolici hanno fatto della lotta contro “la teoria del gender”, le unioni civili, l’educazione di genere, le politiche antidiscriminatorie, la gestazione per altri, l’aborto, l’eutanasia ecc., l’occasione di una ricomposizione dell’azione politica cattolica in Italia. Ripercorrendo la traiettoria che va dalla Marcia per la Vita del 2011 ai Family Day del 2015 e del 2016, fino ad arrivare al Congresso mondiale delle famiglie del 2019, si proporrà una riflessione sull’attualità e sulle conseguenze politiche di tali forze movimentiste.

  • Giuseppe Niosi, La carriera ALIAS

La “carriera Alias” è un percorso che permette a studenti in transizione di genere di utilizzare, all’interno dell’istituto che lo attiva, un nome diverso da quello anagrafico. L’attivazione del Regolamento per il riconoscimento e la gestione della carriera Alias rappresenta un atto di rispetto delle varie identità di genere nelle quali le persone all’interno della scuola si riconoscono e permette di rendere la scuola un ambiente sicuro e accogliente, nel quale ognun* si possa sentire a proprio agio. Sono pochissime le scuole che lo hanno approvato; l’intervento racconta l’esperienza dell’attivazione del regolamento presso l’Istituto Russoli di Pisa, nella speranza che questa pratica possa diffondersi anche in altre scuole.

10.45 – 11.00 Pausa

  • B. Mazzotti #occupyeducazionecivica. Pratiche di riappropriazione e ri-significazione dell’educazione civica

Da Settembre 2020 in ogni scuola si sono attivati percorsi transdisciplinari sull’Educazione Civica per un minimo di 33 ore all’anno. I tre nuclei principali indicati dal MIUR sono la Costituzione (diritto nazionale e internazionale, legalità e solidarietà), lo sviluppo sostenibile (educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio) e la cittadinanza digitale.  In molte scuole docenti e attivist* si stanno impegnando per intersecare la propria quotidiana azione di contrasto alle discriminazioni, alle violenze e agli stereotipi con l’implementazione di una pedagogia dai margini e della disobbedienza civile. Le tante lezioni all’aperto di questo ultimo anno di pandemia sono solo uno tra gli esempi di come l’educazione possa cambiare forma attraverso pratiche di riappropriazione dello spazio pubblico e di mobilitazione. I femminismi, i transfemminismi, l’antirazzismo e le lotte che da sempre mettono al centro dello spazio pubblico i propri corpi e la materialità delle vite, rappresentano una preziosa risorsa per decostruire i discorsi egemonici legati ai temi proposti dal Ministero dell’Istruzione per l’Educazione Civica, così come per l’educazione in generale. Può questa nuova “materia” diventare un’opportunità per immaginare un cambiamento radicale nelle nostre scuole?

  • Barbara Bertani, Educare al genere e alla cittadinanza attiva nella scuola primaria. Proposte per tracciare nuovi percorsi di ricerca contro le discriminazioni

Sembrano scomparse dalla scuola pubblica sperimentazioni, discussioni pedagogiche, occasioni per riflettere sul senso di ciò che stiamo facendo. Abbiamo invece fatto spazio alla didattica delle competenze, burocratizzata e standardizzata: ci è stata somministrata un po’ per volta, al punto da non riuscire più a distinguerne gli effetti sui processi di insegnamento-apprendimento. In questo sistema acritico, dove l’ossessione valutativa riduce “a merce” il prodotto scuola, stereotipi e pregiudizi, dentro e fuori le aule, si configurano come elementi funzionali all’attuale sistema neoliberista. La pedagogia femminista, che si misura partendo da sé, può, al contrario, scardinare i linguaggi disciplinari attraverso un approccio che nasce dall’interrogare e nominare esperienze: da lì si comincia a decostruire e a svelare la cultura sessista che abbiamo ereditato. L’esperienza di una classe a tempo pieno che dalla prima alla quinta ha tentato di “uscire dal guscio”.

  • Federico Oliveri, Convivere nelle diversità: laboratori sperimentali di educazione non violenta

Come possiamo far sì che le nostre scuole, oltre a trasmettere conoscenze e abilità relative alle materie di insegnamento, siano anche il luogo in cui si acquisiscono quelle competenze relazionali indispensabili per essere persone libere, provviste di spirito critico, aperte al mondo, capaci di convivere nella diversità e di governare i conflitti in modo nonviolento?


Valentina Millozzi è dottore di ricerca in Filologia classica e docente di scuola superiore, attivista dei Cobas Scuola e del CESP a Bologna. Da alcuni anni si occupa, a livello di didattica, di formazione e di ricerca, del tema dell’educazione di genere nella scuola secondaria.

Lidia Cirillo è stata responsabile della collana dei testi femministi Quaderni viola di cui Alegre ha pubblicato la seconda serie. Si è occupata soprattutto del tema della formazione e delle dinamiche dei soggetti collettivi e ha collaborato con diverse riviste e quotidiani. Ha pubblicato, tra l’altro, Meglio orfane (Nuove edizioni internazionali, 1993), Lettera alle romane (Il dito e la luna, 2001), La luna severa maestra (Il dito e la luna, 2003). Con Alegre ha dato alle stampe Da Vladimir Ilich a Vladimir Luxuria (2006), Lotta di classe sul palcoscenico (2014), insieme a Cinzia Azzurra Storia delle storie del femminismo (2017) e Se il mondo torna uomo (2018).

Massimo Prearo è responsabile scientifico del Centro di ricerca PoliTeSse – Politiche e Teorie della Sessualità dell’Università di Verona e docente di scienza politica. Ha conseguito un dottorato presso la Scuola di Alti Studi in Scienze Sociali (EHESS) di Parigi e ha condotto per diversi anni ricerche sui movimenti LGBTQI+. Su questi temi ha pubblicato Le moment politique de l’homosexualité. Mouvements, identités et communautés en France (2014) e La fabbrica dell’orgoglio. Una genealogia dei movimenti LGBT (2015). Di recente ha pubblicato L’ipotesi neocattolica. Politologia dei movimenti anti-gender (2020). Partecipa attivamente alla Rete italiana di Studi di Genere, Intersex, Femministi, Transfemministi e sulla Sessualità – GIFTS.

Giuseppe Niosi è docente presso il Liceo artistico F. Russoli di Pisa; attivo nel CESP di Pisa, è membro dell’Esecutivo Nazionale dei COBAS.

B. Mazzotti è insegnante di filosofia e storia, attivista transfemminista del Laboratorio Smaschieramenti e di Non Una Di Meno. Da anni lavora fuori e dentro le scuole contro le discriminazioni e la violenza di genere e per i diritti delle persone LGBTQIA+.

Barbara Bertani è insegnante di scuola primaria a Reggio Emilia. Attivista dei Cobas Scuola e di Non Una di Meno, da anni collabora con il CESP sui temi dell’educazione al genere, in particolare nella scuola elementare.

Federico Oliveri è ricercatore aggregato al CISP e docente di Filosofia e storia nei licei. Si è perfezionato in Discipline filosofiche alla Scuola Normale Superiore e all’Université Paris Nanterre. Svolge ricerche su cittadinanza, diritti, migrazioni, razzismi, discriminazioni e sfruttamento lavorativo, applicando teorie e metodi di filosofia e sociologia del diritto. Per il CISP è segretario di redazione della rivista online “Scienza e Pace / Science and Peace” e co-coordinatore di “Scienza & Pace Magazine”. Ha curato le ultime tre edizioni del Corso di Alta Formazione “Diritti e migrazioni”. Collabora alla formazione delle volontarie e dei volontari del Servizio Civile Universale sui temi della cittadinanza attiva e del contrasto alle discriminazioni.

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